lunedì 26 novembre 2012

A volte, di notte, accendo una luce per non vedere.


Torre dell'Orologio Padova

Il palazzo dell'Orologio, con l'annessa Torre dell'Orologio, è un edificio padovano che si affaccia su Piazza dei Signori. La torre fu costruita nel 1428 sulla base della porta orientale della reggia Carrarese. La facciata fu rifatta in pietra d'Istria da Giovanni Maria Falconetto nel 1532.
Il bell'orologio astronomico che domina la piazza è la ricostruzione dell'originale costruito da Jacopo Dondi nel 1344 e distrutto da un incendio.
La popolarità dell'orologio astronomico (uno dei primi realizzati in Italia) fu tale che ai discendenti di Jacopo Dondi fu aggiunta al cognome la dizione "dell'Orologio". Alcuni discendenti della famiglia risiedono tuttora a Padova.
L'orologio è ritornato a funzionare nel giugno del 2010 dopo un lunghissimo lavoro di restauro che ha interessato sia la struttura architettonica della torre che i meccanismi dell'orologio vero e proprio.
Tra i segni dello Zodiaco posti attorno all'Orologio manca il segno della Bilancia. Tale mancanza deriva dal fatto che i segni rappresentati si rifanno al sistema zodiacale pre-romano nel quale le costellazioni dello Scorpione e della Bilancia erano unite in una sola (che occupava quindi un maggior spazio nella fascia zodiacale). Ancora oggi infatti le due parti della costellazione della Bilancia sono dette "chela nord" e "chela sud". Al momento della sua costruzione l'orologio conteneva anche la rappresentazione della bilancia che fu eliminata durante un intervento di modifica operato dall'abate Bartolomeo Toffoli tra il 1787 e il 1792 che volle seguire le suddivisioni zodiacali più antiche. La tradizione popolare secondo cui la mancanza della bilancia sarebbe una ripicca del costruttore nei confronti della mancanza di giustizia della committenza che volle pagargli una cifra inferiore al pattuito sono sostanzialmente prive di fondamento storico. Tuttavia il simbolo della Bilancia è stato posizionato nel basamento di marmo che regge il pennone. Non è visibile a colpo d'occhio perché dello stesso colore del basamento.(fonte Wikipedia)
 
 
 

il venditore di caldarroste

 
Ogni persona che muore diventa una stella che trae la sua luce dai sogni dei bimbi, ma se i bambini non sognano più la stella muore."

Appariva di solito la sera all'imbrunire. Con lento incedere percorreva la via del paese.
La sua ombra, allungata dal tramonto, accompagnava il cigolio del suo triciclo e se il vento tirava dalla parte giusta, il suo arrivo veniva anticipato dal profumo delle caldarroste.
Era di un'età imprecisabile, aveva la barba bianca, i capelli brizzolati, se ne stava un po' curvo
e lo sguardo era triste. Non parlava mai con gli adulti, ma quando i bambini gli correvano incontro un sorriso gli illuminava gli occhi ed ogni tanto raccontava una favola.
I bambini erano come affascinati da quel vecchietto strano. Si raccontavano storie su di lui. Alcuni dicevano avesse due figli, un maschio grande e una ragazza. Altri invece dicevano che aveva solo una figlia grande e un grande amore. Ma nessuno sapeva dove abitasse, né come facesse a sopravvivere. Si, perché spesso regalava le caldarroste, soprattutto ai frugoletti
 
 
Un giorno fece una cosa strana, prima di arrivare in piazza si fermò in una pasticceria e comprò una fetta di torta e 40 candeline. –Per chi è? Chiese la commessa - Per nessuno - rispose il vecchietto- festeggio il quarantesimo non-compleanno di Junior.-
In negozio c'era un ragazzino nuovo che in quei giorni era diventato il capetto di un gruppetto di sbarbatelli.
Il ragazzino corse a raccontare ai suoi quella storia ed il gruppetto di mocciosi si accostò dietro al vecchietto cominciando a schernirlo... -Vecchio!- Gli gridavano. - Sei un vecchio pazzo!- Ma lui non se ne curava. Gli tiravano le pietre e lui continuava a guidare il su triciclo, ormai sgangherato, per la via principale del paese. Davanti il pentolone emanava sempre il caratteristico scoppiettio dovuto alla brace che ardeva. Ed il profumo di caldarroste riempiva la via. Arrancando arrivò in piazza, sempre con i bimbi alle calcagna che continuavano a deriderlo. Mangiò la sua fetta di torta e disse:- Vedete cari, voi vi comportate così perché avete perso i vostri sogni e sapete il motivo?- I bambini ammutolirono di colpo, come spaventati da quella voce che pareva innaturale. – Ve lo dico io – continuò il vecchietto – perché non avete ancora assaggiato le mie caldarroste, tenete ve ne regalo un sacchetto. - Il più grandicello del gruppetto, si avvicinò timoroso, prese il sacchetto ed iniziò a mangiare le caldarroste. Il vecchietto sorrideva. In breve tutti le stavano mangiando. Il vecchietto cominciò allora a raccontare:- Dentro ad ogni guscio si nasconde un sogno, alle volte questo sogno rimane nascosto per anni. Poi può avverarsi come per magia e da quel momento ogni cosa succeda dopo, ogni dolore che può capitare non sarà mai tale da cancellare quel sogno. Dovete sapere, miei cari che ogni persona che muore diventa una stella che trae la sua luce dai sogni dei bimbi, ma se i bambini non sognano più la stella muore. Abbiate cura dei vostri sogni, essi sono la chiave del vostro domani. -
Detto questo riprese la sua strada verso il tramonto mentre il vento accompagnava il profumo delle sue caldarroste.
Nessuno lo rivide più, ma da quel giorno, guardando il cielo di notte, molti si sentirono meno soli.
 
 
 
 

Artista di strada


la strazzeria

La "strazzeria" era il piccolo commercio di cose usate, molto in voga a Padova nel Medioevo. Gli "strazzeri" vendevano abiti usati, stoffe, armi, mobili e oggetti di seconda mano, in linea con un commercio divenuro fiorente a Padova grazie anche alla presenza degli studenti, che generalmente avevano pochi soldi a disposizione. Nel 1358 lo statuto della fraglia degli strazzaroli fu scritto in volgare. Tra le regole vi era la proibizione di giocare a dadi e il divieto di tenere paglia, fieno e lino nelle botteghe per il pericolo di incendi. Il commercio di cose usate era praticato anche dagli ebrei, che presto entrarono in concorrenza con i cristiani. Il dissidio continuò fino a quando, nel 1448, l'arte si sdoppiò in due corporazioni, una per gli ebrei e una per i cristiani. Gli strazzaroli ebrei dovevano pagare centoventisei lire all'anno per l'iscrizione alla fraglia. La corporazione si riuniva nella chiesa di Santa Lucia, poi si spostò nell'Oratorio di San Giobbe, acquistato da Antonio Pedrocchi dal Comune nel 1820 e demolito per lasciare spazio alla piazzetta antistante il Caffè. Il mercato delle "strazze" restò in Piazza dei Frutti fino al 1793, quando si spostò in Piazza dei Signori. La fraglia organizzò ogni anno, fino al 1431, l'albero della "cuccagna" in via Marsiglio da Padova, nell'area antistante la casa di Lombardo della Seta. Chi riusciva ad arrampicarsi fino in cima all'albero, solitamente un lungo palo cosparso di grasso, vinceva una borsa e un paio di guanti.
 

Castagne cotte

Dentro un guscio riccio e spinoso matura un frutto dolce e gustoso!Fuori dal guscio possiede un mantello e una camicia..presentandosi bella e..liscia! Dal sapore autunnale ecco arrivare le gustose castagne…(Egizia Russo)
 
 

domenica 25 novembre 2012

l'essenza...

Gli scienziati provano sempre a catalogare scientificamente l’amore: endorfine, formule chimiche, percentuali, vogliono spiegarci perché ci innamoriamo, perché tradiamo, perché poi ci passa, vogliono prendere i nostri tuffi al cuore ed esaminarli al microscopio, metterli in un’ampolla di vetro e farci degli esperimenti. !
Non strappateci il romanticismo, i nodi in gola, le recriminazioni, le minacce.
 
 
 

Atmosfere d'inverno...


caffè Pedrocchi


Artista di stada..libertà e malinconia.


l’amore fa girare

E’ l’amore che fa girare il mondo Cambia il modo di cercarlo e di esprimerlo, ma a muovere la nostra vita è sempre lui: quel tuffo al cuore...
 
 
 

Non avere paura dell'amore, o lui avrà paura di te. Sfida te stesso,il tempo, gli altri. Scommetti sì.



Carezze e abbracci perdonano tutto.



giovedì 22 novembre 2012

autunno a Venezia



San Giorgio

San Giorgio (Lidda, 275-285 circa – Nicomedia, 23 aprile 303) è stato un santo greco antico, venerato come martire dalla quasi totalità delle chiese cristiane che ammettono il culto dei santi e chiamato megalomartire San Giorgio non è l'unico personaggio che uccide un drago: anche ad altri le leggende riconoscono simili imprese, come ad esempio in Italia san Mercuriale, protovescovo e patrono di F...
orlì, spesso raffigurato nell'atto di rinchiudere appunto un drago in un pozzo. È facile anche confondere san Giorgio, soprattutto nelle icone greche, con san Demetrio: le differenze tra i due santi sono, sempre per quanto riguarda l'iconografia greca, il colore del cavallo (Giorgio lo ha bianco, Demetrio nero) e il "bersaglio" del cavaliere (Giorgio uccide un drago, Demetrio un moro). Anche san Teodoro martire d'Amasea nell'iconografia è rappresentato a cavallo o a piedi in atto di uccidere un drago o un serpente.(fonte wikipedia)
 
 

La sposa fantasma.

 

lunedì 19 novembre 2012

Giorni Rapidi e strani...



Micaela Jeane Gaiani

Raramente pubblicamente dedico foto ma questa è un eccezione,per una persona  che è un eccezione,Questa foto la voglio dedicare a te Micaela jane Gaiani per aver avuto orecchie da ascoltare e capire per avermi dato parole sensibili ieri sera  in treno mentre avevo un malore, dubito che altre persone avrebbero fatto quello che hai fatto tu,sei una persona Speciale ritorneremo presto a condividere quello che abbiamo iniziato tempo fa. XX
(come finisci sempre tu...)

giovedì 1 novembre 2012

Se sotto il cielo c'è qualcosa di speciale passerà di qui prima o poi


Viaggio...

"Non voltarti...
perchè vivere è come scalare le montagne:
non devi guardarti alle spalle, altrimenti rischi le vertigini.
Devi andare avanti, avanti, avanti...
Senza rimpiangere quello che ti sei lasciato dietro,
perchè, se è rimasto dietro,
significa che non voleva accompagnarti nel tuo viaggio"
 
 
 

Le persone accumulano esperienze, ricordi, cose e idee altrui - più di quanto possano sostenere. E così dimenticano i propri sogni.


Artisti di strada...Libertà e malinconia...

Il segreto che permette all'uomo di non invecchiare è quello di rimanere semplice e avere la capacità di scoprire un mondo anche in una bolla di Sapone.
 
 
Ar