giovedì 28 marzo 2013

Portico di Dio

« Protettivo

come le mani di una madre

le braccia di un padre

discreto

nel riparare i vecchi

i bambini

le prostitute e i ladri

le emozioni

l'ironia

e le debolezze

un portico

dove ci sono spesso anch'io »


martedì 26 marzo 2013

Ogni angelo é tremendo



Un uomo non può possedere più di quanto il suo cuore possa amare.



L'amore non si compra,ma si può pagar lo a caro prezzo.



Venice

mi sento a casa solo quando sono a Venezia... è una cosa difficile da spiegare, ma l’amore per questa città è, come tutti i veri amori, inspiegabile; perché non è solo la sua bellezza, o la sua storia, o la sua gente, è qualcosa di più, qualcosa che ha a che fare con le viscere, o forse con lo spirito... non so... ma se ce l’hai anche tu sai di cosa parlo...

Croce rossa



L'intimitá del felze

Molto meno si sarebbe scritto sulla gondola se non fosse stata ricoperta da quella sovrastruttura barocca detta "felze"
Il felze era una struttura mobile creata per riparare i passeggeri delle gondole. Composta dapprima di un semplice drappo poggiato su un arcuato telaio in legno, nel Cinquecento la struttura si abbassa e assume la forma di un vero e proprio riparo. A partire dal Seicento, la struttura viene ricoperta con la "rascia", un tessuto di lana nera venduto in calle delle Rasse.
La struttura in legno di noce veniva realizzata negli squeri, mentre i tappezzieri eseguivano le finiture interne, spesso in raso e in costosa passamaneria. Le decorazioni esterne erano realizzate da esperti intagliatori, e riproducevano divinità marine, teste di grifoni, fiori stilizzati. L'interno veniva arredato con tappeti, bracieri speciali, specchi e persiane che consentivano un completo isolamento. Sulla porticina d'ingresso, sotto allo stemma della casa patrizia, era appeso il "feral de codega" che dava una tenue luce all'interno del felze.
"Barca xe casa" si dice a Venezia, e il felze creava l'intimità di un rifugio personale. Nobili e cortigiane trovavano in questo minuscolo salotto uno spazio dove trascorrere il tempo conversando, cenando o giocando a carte. Ma il felze diventava anche un'alcova galleggiante, un talamo largamente utilizzato, una forma di mascheramento che concedeva tresche e comportamenti licenziosi a veneziani e foresti.
Il felze contribuì a creare il mito di una Venezia libertina e misteriosa, della gondola come cigno nero che scivola silenziosa sull'acqua nascondendo intrighi, misfatti e amori.
I romantici di tutto il mondo hanno cantato l'atmosfera "sotto l'intimità del felze, col vivido quadro veneziano incorniciato dal finestrino mobile", come scrisse Henry James.





Il mondo non è stato più un luogo felice da quando le fate hanno smesso dei danzare



La speranza ti porta a me



lunedì 18 marzo 2013

domenica 17 marzo 2013

Le lacrime sono un pò come le foglie degli alberi in autunno, cadono all’ improvviso e nessuno le “raccoglie”.



Il tempo è come una corrente d'acqua che fluisce da una sorgente e perpetua indisturbata il corso della nostra vita.



Sui binari dell'amore

Ho preso il treno del cuore,
ho viaggiato sui binari dell'amore
attraversando gli abissi della mia anima
per abbracciare la tua.
Ho sentito l'impossibile divenire possibile,
con le ali di un bene profondo
sono volata da te.

Ho rubato alla tua anima un secondo
l'ho abbracciata fino a sentirne il silenzio,
ascoltandone la melodia
per sentirmi tua un attimo,
è scesa una lacrima sussurrando
in silenzio "Ti amo".

Ho compreso quanto può essere
profondo l'amore
e che un attimo può valere una vita
se quell'attimo è stato d'amore.

Ho inciso il tuo sguardo
quell'attimo in cui ti ho "visto"
quello in cui ti ho "sentito"
e il sogno è divenuto tangibile,
il non vissuto ha avuto
il valore del vissuto.

Il respiro si è fatto profondo,
ogni lacrima è stata accarezzata
dalla profondità di ogni istante.

Mentre con la mia anima ho detto
"Ti amo".
-- Silvana Stremiz

Indicami il sentiero per raggiungere il tuo cuore e mentre lo raggiungo cancello le impronte che lascio dietro di me



Il vero mulino che vorrei si trova dentro di te...



Le stella nell'acqua



L'amore sotto la pioggia



La gente con L'ombrello



Madonna della Salute Tessara



Località torre di burri



Il Brenta in Marzo



Padova



Il secolo veloce



martedì 5 marzo 2013

Mi riconosci...

Sono solo stasera senza di te,
mi hai lasciato da solo davanti al cielo
vienimi a prendere
mi vien da piangere,
arriva subito,
mi riconosci ho le scarpe piene di sassi,
la faccia piena di schiaffi,
il cuore pieno di battiti
e gli occhi pieni di te.