giovedì 30 maggio 2013

Acqua e Fuoco


L’Acqua e il Fuoco

Si racconta che all’inizio l’Acqua e il Fuoco, condividessero la stessa terra in maniera pacifica, e che le loro piccole diatribe fossero per la Vita motivo di ilarità:
Io ho mille virtù! E tu?
Chiese il Fuoco all’Acqua.
Ne ho una di più!
Una di più?
Rispose il Fuoco alzando la voce nell’ accendersi per la rabbia.
Ti sbagli Acqua le virtù del Fuoco non temono confronto, considero queste tue parole un grave affronto!
Caro Fuoco questo non è un affronto, ma bensì un semplice confronto!
Io riscaldo i cuori e le mura, io accendo i desideri …io sono il padre della vita, grazie a me l’umanità ha la sua continuità. La passione mia cara è una mia creatura, e cosa altro unisce gli uomini spingendoli alla procreazione se non il fuoco della passione? Cosa contrapponi ora alle mie ragioni?
Bhè fuoco io non contrappongo nulla alle tue innegabili virtù, ma ci andrei cauta nel dire che sei il padre della vita, ti accendi troppo e con troppa facilità, tu non vedi la verità, i tuoi fumi ne accecano i lumi.
Io sono il padre della Vita, Acqua non contraddirmi! Io sono!
Le ultime parole del Fuoco giunsero all’Acqua colme di rabbia, e come un violento ciclone innescarono nella stessa una reazione incontrollabile, le sue acque si sollevarono alte sospinte da quel vento impetuoso cadendo poi con un violento getto sulle fiamme e fu così che il Fuoco si spense per sempre.
Era quella la virtù che l’Acqua possedeva in più.
La rabbia è quel fuoco
che  si accende con poco,
non accettarne il  gioco.


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