Mio papà è deceduto il
22 luglio 2013. Non mi soffermerò sul dolore e lo strazio di noi figli, ma
vorrei qui pubblicamente ringraziare il Primario,tutti i medici il personale infermieristico, e tanti altri,
che lavorano in quel reparto. Sono stati un esempio di dedizione, competenza e
umanità: ciò che troppo spesso manca nelle strutture pubbliche. O di cui troppo
spesso siamo abituati o costretti a lamentarci. Con loro invece, niente di cui
lamentarsi e molto da lodare. A tutte le ore del giorno e della notte li ho
visti correre ed assistere i tanti malati che ogni minuto suonavano il campanello
per la “qualsiasi richiesta”: con precisione e sempre con il sorriso si avvicinavano
al letto dell’ammalato.
Ecco, anche se la
perdita del nostro papà rimane un vuoto incolmabile, fa piacere sapere che
esiste un’altra Italia, che esistono persone che con il loro lavoro ben fatto
hanno il merito, per quanto sia possibile, di alleviare il dolore per la
scomparsa di una persona cara. Sapere che mio papà è stata assistito bene e con amore mi lascia sperare che abbia
lasciato questa terra più serenamente. A noi figli rimane, oltre il nostro
personale dolore, una percezione diversa e migliore del mondo
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