lunedì 19 marzo 2012

Il Gondoliere...

I gondolieri

Collerici e violenti, astuti e gentili, parlatori instancabili e filosofi. Chi sono i gondolieri? Attaccati alla sua gondola e alla loro laguna, amanti del bel vivere e lavoratori instancabili. Il Goldoni diceva che i gondolieri sono i veri amanti di Venezia pronti a menar le mani solo a sentire parlar male della loro città. Proverbiale è la calma dei gesti del gondoliere, probabilmente dovuta dal loro muoversi lentamente nelle acque o dallo scirocco che spesso non aiuta di certo a volersi agitare tanto per nulla.

I gondolieri di un tempo erano al servizio del loro padrone, godevano di stipendio fisso, a volte anche di alloggio, conoscevano tutti i segreti della casa ed erano molto fedeli.

Ai gondolieri si attribuiscono molte astuzie come quella di far procedere la barca fortemente inclinata o simulando un'instabilità generale per far capire al passeggero che se non cadeva in acqua era merito del gondoliere. aspettandosi alla fine una buona mancia.

Venezia è sempre stata una città ricca. Il commercio, la lungimiranza dei nostri avi, nessuna guerra interna e nessuna carestia hanno fatto di Venezia una città invidiata da tutto il modo conosciuto. E con il benessere cresceva anche la voglia di esibirsi nel lusso più sfrenato e nel bisogno del superfluo.

Nel 1334 addirittura si pensò di istituire un consiglio di Savi chiamato “Provveditori sopra le Pompe” che cercavano di “reprimere le vanità”. Ma questo non bastava perché i “fanti” che dovevano far rispettare le leggi venivano derisi e ingiuriati da tutti col tiro di arance marce.Le nobildonne veneziane spendevano cifre spaventose per l’acconciatura delle loro chiome, portavano dei zoccoli con dei tacchi alti anche un metro per “non infangarsi nelle strade non selciate”, portavano scollature sempre più audaci, collane e gioielli sempre più grandi e ridicoli.Il lusso della gondola procede di pari passo con quello della casa e delle vesti tanto da far decretare al Governo: “Sono proibiti li feri da gondola che non siano schietti, i felzi de seda, i tressi doradi dipinti o intagliati”. E’ uno dei primi provvedimenti che avvieranno la gondola a forme più semplici, non più a colori sgargianti ma tutta dipinta di nero come la vediamo oggi.Le pene che venivano date ai trasgressori erano molto severe: andavano dal carcere per 5 anni in una cella buia, al remo forzato in una galea per un anno e mezzo, alla multa di anche 200 ducati.

Le leggi non si limitavano a colpire soltanto la gondola ma anche lo sfarzo dei gondolieri. I gondolieri “de casada”, quelli al servizio dei nobili loro padroni, portavano abiti in seta rossa con ricami in oro e argento e cappello in velluto nero; oppure giacche in seta, scarpe bianche, calzoni corti e una lunga sciarpa rossa. Con il tempo e con i freni dati dai Provveditori sopra le pompe anche i gondolieri si adeguarono vestendosi però con giacche a fiori, camicie colorate e le calze rigate.Ma come sono oggi i gondolieri? Hanno l'abitudine di parlare a voce alta sia in divisa, sia in borghese, come per ribadire il loro forte carisma ereditato. Ma non esageriamo e vediamoli ancora una volta come persone semplici, istintive e schiette. Ultimamente si sono aggiunti altri tipi di gondoliere: giovani, ben educati, atleti e colti, che si fatica a riconoscere come gondolieri se non dal fatto che indossano i pantaloni neri nelle strade che vanno da casa al lavoro. L' immagine di uomo forte quindi si mischia con la gentilezza e voglia di curare nel miglior dei modi il proprio lavoro anche se la vicinanza con il "vecio gondolier" li fa zoppicare un po'.

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