Avere un blog è avere un giardino. Qualcuno se ne prenderà cura gelosamente decidendo di non aprire mai il cancello, lasciandolo ammirare solo da dietro le inferriate, altri invece lasceranno entrare tutti condividendo con loro momenti molto importanti. un blog è come un giardino. Per alcuni segreto e per altri un parco pubblico, ma pur sempre un giardino che ci piace far ammirare.
mercoledì 31 ottobre 2012
martedì 30 ottobre 2012
Denunce segrete contro chi occulterà donazioni o benefici.
DENUNCE E AGENTI SEGRETI NELLA VENEZIA DEL SETTECENTO:
Una scritta scolpita sotto il volto della donna dice: «Denontie secrete/Contro chi occulterà/Grazie et officii/O colluderà per/Nasconder la vera/Rendita di essi». Sembra che molti veneziani se ne servissero anche per denunciare altri reati, pubblici e privati.
I Veneziani ai tempi dei Dogi non scherzavano mica
lunedì 29 ottobre 2012
Venezia, esterno della Basilica di San Marco : i Tetrarchi
I misteriosi tetrarchi si abbracciano due a due, come i comandanti dell'impero romano diviso in impero d'oriente e d'occidente. Forse rappresentano Diocleziano, Massimiano, Galerio e Costanzo Cloro.
Misteriosi perché non è chiaro da dove provengano.
Sono scolpiti nel durissimo porfido rosso turco (o egiziano?), un materiale di difficilissima lavorazione e destinato solo a rappresentare Dei ed Imperatori.
Stringono sulla mano sinistra una spada con uno strano manico, indossano una pesante armatura da guerrieri e una corona che probabilmente era impreziosita da una pietra preziosa.
Certamente sono stati sottratti da qualche tempio a Costantinopoli, dove una delle figure vi ha lasciato un pezzo di piede. Il pezzo mancante è stato ritrovato nel 1965 tra le rovine del Philadelphion a Istambul.
Ma non è chiaro quando, da dove e se già a loro volta fossero stati trafugati da qualche tempio più antico. A dire il vero non è chiarissimo nemmeno che si tratti veramente della rappresentazione dei tetrarchi romani o se siano figure ben più antiche della Mesopotamia o dell'Egitto.
Dai veneziani sono conosciuti come i quattro ladroni, messi a guardia del muro esterno del Tesoro di San Marco, fulminati e pietrificati nell'atto sacrilego di profanare i beni preziosi all'interno della basilica.
E certamente questa leggenda ha del vero. Sono stati posti in quest'angolo esterno della basilica proprio a monito per eventuali maleintenzionati. Ed anzi l'antica leggenda narra di un cittadino che, rincorrendo dei ladri che tentavano di entrare in Basilica, inciampò sulle statue appena giunte a Venezia e depositate nei pressi.
Misteriosi perché non è chiaro da dove provengano.
Sono scolpiti nel durissimo porfido rosso turco (o egiziano?), un materiale di difficilissima lavorazione e destinato solo a rappresentare Dei ed Imperatori.
Stringono sulla mano sinistra una spada con uno strano manico, indossano una pesante armatura da guerrieri e una corona che probabilmente era impreziosita da una pietra preziosa.
Certamente sono stati sottratti da qualche tempio a Costantinopoli, dove una delle figure vi ha lasciato un pezzo di piede. Il pezzo mancante è stato ritrovato nel 1965 tra le rovine del Philadelphion a Istambul.
Ma non è chiaro quando, da dove e se già a loro volta fossero stati trafugati da qualche tempio più antico. A dire il vero non è chiarissimo nemmeno che si tratti veramente della rappresentazione dei tetrarchi romani o se siano figure ben più antiche della Mesopotamia o dell'Egitto.
Dai veneziani sono conosciuti come i quattro ladroni, messi a guardia del muro esterno del Tesoro di San Marco, fulminati e pietrificati nell'atto sacrilego di profanare i beni preziosi all'interno della basilica.
E certamente questa leggenda ha del vero. Sono stati posti in quest'angolo esterno della basilica proprio a monito per eventuali maleintenzionati. Ed anzi l'antica leggenda narra di un cittadino che, rincorrendo dei ladri che tentavano di entrare in Basilica, inciampò sulle statue appena giunte a Venezia e depositate nei pressi.
domenica 28 ottobre 2012
domenica 21 ottobre 2012
giovedì 18 ottobre 2012
mercoledì 17 ottobre 2012
martedì 16 ottobre 2012
lunedì 15 ottobre 2012
Annotazioni di una Libellula
Scatti d'Ali
...e che scatti.
Questi valgono la pena di essere visti.
Intanto perchè si parla di libellule.
E si sa, che noi libellule non siamo così "facili" da ritrarre.
Voliamo. Ci piace tanto volare... Sentire l'aria che vibra tra un'ala e l'altra; gustarci i profumi di erba e terra che sentiamo in volo; scendere in picchiata sul filo dell'acqua, sfiorarla appena per gioco e poi tornare su con tutta l'energia che abbiamo dentro.
Possiamo fare tutto questo senza neanche una goccia di benzina...dicono sia sempre più cara... ecco. A noi non serve. E' la passione che ci porta. La passione e qualche piccolo sfortunato insetto che ci capita davanti!
Eppoi perchè queste immagini appartengono ad un fotografo che ci ha riprese in un momento "un po' così". Niente di sconveniente... sia ben chiaro.
Ma diverso. E profondo. Un momento nostro di debolezza, in cui siamo vulnerabili
Capita la mattina, quando dopo una notte passata a riposarci, ci ritroviamo ricoperte da minuscole gocce di rugiada...fredda, e pesante. E dobbiamo aspettare che esca il sole caldo per asciugarci, e per farci volare di nuovo. Siamo abituate, questo è certo. E' quell'attimo, appena dopo il sonno, in cui tutto potrebbe accadere. In cui non potremmo scappare né metterci in salvo. Ma lui è stato buono. Non ci ha fatto del male. Ha solo voluto rubare un po' della nostra anima, e dei nostri segreti
Immagini di David Chambon - Tutti i diritti riservati.
...e che scatti.
Questi valgono la pena di essere visti.
Intanto perchè si parla di libellule.
E si sa, che noi libellule non siamo così "facili" da ritrarre.
Voliamo. Ci piace tanto volare... Sentire l'aria che vibra tra un'ala e l'altra; gustarci i profumi di erba e terra che sentiamo in volo; scendere in picchiata sul filo dell'acqua, sfiorarla appena per gioco e poi tornare su con tutta l'energia che abbiamo dentro.
Possiamo fare tutto questo senza neanche una goccia di benzina...dicono sia sempre più cara... ecco. A noi non serve. E' la passione che ci porta. La passione e qualche piccolo sfortunato insetto che ci capita davanti!
Eppoi perchè queste immagini appartengono ad un fotografo che ci ha riprese in un momento "un po' così". Niente di sconveniente... sia ben chiaro.
Ma diverso. E profondo. Un momento nostro di debolezza, in cui siamo vulnerabili
Capita la mattina, quando dopo una notte passata a riposarci, ci ritroviamo ricoperte da minuscole gocce di rugiada...fredda, e pesante. E dobbiamo aspettare che esca il sole caldo per asciugarci, e per farci volare di nuovo. Siamo abituate, questo è certo. E' quell'attimo, appena dopo il sonno, in cui tutto potrebbe accadere. In cui non potremmo scappare né metterci in salvo. Ma lui è stato buono. Non ci ha fatto del male. Ha solo voluto rubare un po' della nostra anima, e dei nostri segreti
L'abbiamo lasciato fare, certe che
sarebbe stato in grado di portarci via solo un po' di quella fragilità che si
vedeva, al di là della nostra forza di libellule.
Aspettando con impazienza i raggi
caldi che la mattina ci aveva promessoImmagini di David Chambon - Tutti i diritti riservati.
venerdì 12 ottobre 2012
giovedì 11 ottobre 2012
mercoledì 10 ottobre 2012
lunedì 8 ottobre 2012
domenica 7 ottobre 2012
Quelle che escono anche senza trucco...
Adoro le donne che non si aspettano mai niente, perchè vanno a prendersi sempre cio' che vogliono.
Quelle che escono anche senza trucco e si sentono belle lo stesso. Quelle che non dicono mai chi sono, ma insegnano alle altre ad essere. Quelle che camminano sempre a testa alta, anche quando il mondo le vorrebbe sotterrare. Quelle che sanno sempre dire ti amo senza aspettarsi nessun eco per capire l'amore.
Quelle che escono anche senza trucco e si sentono belle lo stesso. Quelle che non dicono mai chi sono, ma insegnano alle altre ad essere. Quelle che camminano sempre a testa alta, anche quando il mondo le vorrebbe sotterrare. Quelle che sanno sempre dire ti amo senza aspettarsi nessun eco per capire l'amore.
sabato 6 ottobre 2012
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