Sono un
viaggiatore alla ricerca di una storia, un abisso di stelle nell’immenso mare.
Ascolto le parole leggere del vento, il crepitio del fuoco, le vite raccontate,
le gocce d’acqua che scivolano sulla mia pelle, baci di blu che scorrono giù,
verso la spiaggia, dove attendo l’alba rossa dei miei sogni … In questo oceano
di stelle naufrago sognando le steppe e le vette di paesi sconosciuti. Immerso
nell’abisso dei miei sogni vivo la mia e l’altrui vita. Sono il domani che si
volta indietro a guardare il passato che è stato sperando l’alba che sorgerà.
Sono un naufrago: di naufragio in naufragio la vita mi getta su spiagge
sconosciute. Ho scelto di non fermarmi in nessun luogo, di essere ospite e
viandante. Ho scelto di essere libero e ogni giorno ne pago le conseguenze. Non
appartengo a nessuno: sono figlio della deriva, di una corrente forte e
tumultuosa. Solo l’abisso di stelle sopra di me e l’immenso mare dentro di me.
Mi sento indolenzito per i colpi della vita, mentre le voci di un coro possente
attraverso il tempo e lo spazio: “Dies irae, dies illa … confutatis maledictis
…”, avanzano verso di me, sempre più vicine, sempre più forti. Ma io non temo,
perché sono un naufrago, già da sempre alla deriva, senza nulla da perdere e
niente da guadagnare.
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