lunedì 3 ottobre 2011

lacrime

Tu non le puoi vedere.

Io sì.

Terse, rotonde, tiepide …

Lentamente vanno al loro destino,

lentamente per indugiare più a lungo sulla tua carne.

Vanno verso il nulla.

Non sono che questo.

Il loro scorrere è una traccia verticale che si cancella subito, astri? …

Tu non le puoi baciare.

Le bacio io per te.

Hanno un sapore: sanno dei succhi del mondo,

che gusto nero e denso di terra, di sole, di mare!

Restano un istante nel bacio,

indecise fra la tua carne fredda o le mie labbra …

Infine io le prendo,

e non so se erano davvero per me,

perché io non so nulla …

Sono stelle o segni? Sono condanne o aurore?

Né guardando, né coi baci ho imparato che cosa erano,

ciò che vogliono resta là,

indietro,

tutto ignoto …

E così pure il loro nome …

Se le chiamassi Lacrime nessuno capirebbe.

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