giovedì 19 maggio 2011

l'uomo che inventò il Ventesimo secolo







Il nostro tipo di vita attuale e
tutte quelle straordinarie tecnologie che oggigiorno diamo semplicemente per
scontate, sono in realtà possibili unicamente grazie alla fulgida mente di un
uomo il cui genio indiscusso risulta a tutt'oggi ancora insuperato, Nikola
Tesla.




Senz'ombra di dubbio Tesla fu il
più grande inventore del XX secolo, eppure, malgrado abbia contribuito in modo
fondamentale a moltissime innovazioni scientifiche, il suo nome - in campi come
l'elettronica e la fisica - è a malapena ricordato… tant'è vero che spesso e
volentieri sono attribuite a Thomas Edison invenzioni che invece furono
sviluppate e brevettate da Tesla.




Senza contare che molte delle
"fantastiche" invenzioni di Tesla, a suo tempo screditate, si sono dimostrate
valide quando... furono realizzate in tempi successivi da altri. Come mai erano
state screditate in un primo momento? Semplice: c'è voluto tutto questo tempo...
per metabolizzare le stupefacenti idee di un genio come lui!A causa di una serie
di problemi finanziari che lo investirono in età matura, Tesla era costretto a
traslocare spesso dagli hotel dove risiedeva, ogni volta che non riusciva più a
saldare i conti.




Il Waldorf Astoria di New York,
ad esempio, sua residenza per vent'anni, cessò di fargli credito nel 1029,
quando lo scienziato si spostò al St. Regis (ma anche da lì, più tardi, dovette
andarsene per lo stesso motivo).Costretto per mancanza di finanziamenti a
spostarsi da un albergo all'altro, doveva spesso lasciare sul posto bauli di
documenti, a garanzia dei suoi debiti. E questi bauli, mai ritirati, furono
oggetto di un'affannosa ricerca iniziata subito dopo la sua morte, perché
qualcuno pensava che potessero rivelare molti segreti sulle sue scoperte e sulle
sue invenzioni.




Alla sua morte alcuni
rappresentanti dell'OAP, su richiesta dell'FBI, andarono all'Hotel New Yorker -
sua ultima residenza - e sequestrarono tutto quello che era appartenuto a
Tesla.Due autocarri pieni zeppi di documenti, diari, mobili e oggetti personali
furono così mandati alla "Manhattan Storage and Warehouse Company", dove il
carico fu aggiunto alla trentina di casse e pacchi di fascicoli già custoditi in
quel deposito fin dagli anni '30.




L'intera collezione fu sigillata
su ordine dell'OAP.Strana procedura, visto che Tesla, anche se di origine
Yugoslava, aveva da anni la cittadinanza americana...Dopo la sua morte, il
Governo Americano si diede un gran da fare per scovare tutti i suoi documenti
(diari, appunti, note e ricerche) prima che lo facessero altre potenze
straniere. L'FBI sospettava che l'intelligence tedesca avesse già fatto sparire,
molti anni prima della sua morte, del materiale con cui i nazisti avrebbero
sviluppato la tecnologia necessaria a costruire dischi volanti.




Quindi, per evitare che un
episodio analogo potesse ripetersi, venne confiscata e fatta sparire qualunque
cosa ricollegabile anche solo lontanamente a Tesla.Tuttavia, una dozzina di
scatole di appunti lasciati in pegno negli hotel dove aveva alloggiato, erano
stati tempestivamente venduti per ripagarsi dei conti inevasi; di conseguenza,
la maggior parte di queste scatole non fu mai ritrovata. Inoltre, come ebbe a
dichiarare Sava Kosanovic, qualcun altro aveva già passato a setaccio le cose
appartenute a Tesla, ancor prima dell'arrivo dell'OAP..




Nel 1976, quattro anonime scatole
piene di fogli furono messe all'asta a Newark, nel New Jersey, durante la
vendita della proprietà di un certo Michael P. Bornes, un ex libraio di
Manhattan. Le scatole furono acquistate da un tale di nome Dale Alfrey, che se
le aggiudicò per 25 dollari.Quando Alfrey, che non aveva la benché minima idea
di cosa contenessero, si mise a guardare nelle scatole per vedere se aveva fatto
un affare, ci trovò quelli che sembravano diari e annotazioni personali di un
tizio di nome Nikola Tesla.




Ma, paradossalmente, nel 1976 il
nome Nikola Tesla non era molto conosciuto e Alfrey, dopo aver dato un'occhiata
sommaria a quel materiale credette d'aver trovato gli appunti d'uno scrittore di
fantascienza, tanto incredibili gli sembrarono le cose lette...Così, dal momento
che non contenevano alcunché di valore, Alfrey sistemò le vecchie scatole nel
seminterrato di casa, ripromettendosi di dar loro un'altra occhiata in futuro,
magari quando avesse avuto più tempo.




Prima che Alfrey trovasse questo
tempo, passarono vent'anni; il loro contenuto, nel frattempo, si era seriamente
compromesso e, a causa dell'umidità del seminterrato, i diari erano pieni di
muffa e l'inchiostro era molto sbiadito...Alfrey, che fino a quel momento s'era
disinteressato completamente di quel materiale, a quel punto fu preso dalla
smania di salvarlo e impedire che si perdesse per sempre. Iniziò così un lavoro
molto scrupoloso: era deciso a tentare di copiare tutto prima che fosse troppo
tardi.




E durante questo lavoro
certosino, Alfrey si trovò ben presto coinvolto dall'emozionante lettura di
quegli straordinari diari.Le annotazioni di Tesla erano scioccanti e per di più
contenevano molte rivelazioni segrete della sua vita... dettagli che fino a quel
momento non erano mai stati riferiti dallo scienziato, né tantomeno dai suoi
biografi.Questi diari rivelavano che nel 1899, quand'era a Colorado Springs,
intercettò casualmente diverse comunicazioni di esseri extraterrestri che
starebbero controllando di nascosto il genere umano preparandolo molto
lentamente a un'eventuale dominazione, mediante un programma in atto da
millenni, o per meglio dire... fin dalla creazione dell'umanità.




Tesla aveva documentato i suoi
lunghi anni di ricerche per interpretare quei segnali radio, e tutti i suoi
inutili tentativi d'informare il governo e i militari. Si sarebbe anche
confidato con alcuni suoi benefattori, incluso il Colonnello John Jacob
Astor.




Anzicché credergli, costoro
pensarono invece che l'unica battaglia dell'umanità per riconquistare il
controllo del suo destino, fosse quella scatenata da Nikola Tesla...Fu un
precursore. Avrebbe voluto elevare l'umanità con tecnologie innovative, ma le
sue idee "fantascientifiche" furono accolte con derisione o disprezzo, anche se
poi, proprio tra quelli che cospirarono contro di lui, alcuni rubarono molte
delle sue invenzioni più favolose.




In un articolo intitolato:
"Talking with the Planets", pubblicato nel marzo del 1901 sul "Collliers
Weekly", Tesla dichiarava: "Mentre stavo migliorando le mie macchine per la
produzione di forti scariche elettriche, perfezionavo anche gli strumenti per
osservare quelle deboli. Uno dei risultati più interessanti, e di grande
importanza pratica, fu lo sviluppo di certe mie invenzioni per individuare - a
distanza di molte centinaia di miglia - una tempesta in arrivo, la sua
direzione, la velocità e la distanza.




Fu proprio durante questo lavoro
che scoprii per la prima volta quei misteriosi effetti che avrebbero suscitato
in me un così insolito interesse.Avevo talmente perfezionato l'apparato in
questione, che dal mio laboratorio nelle montagne del Colorado avrei potuto
sentire le pulsazioni del globo, notando ogni minimo cambiamento elettrico come
se fosse stato all'interno di un raggio di 1.100 miglia. Non potrò mai
dimenticare le mie prime sensazioni quando mi resi conto che avevo individuato
qualcosa d'incalcolabile conseguenza per l'umanità.




Mi sentii come se fossi stato
presente alla nascita di una nuova conoscenza o alla rivelazione di una grande
verità.Le mie prime osservazioni, mentre ero da solo di notte nel mio
laboratorio, mi terrorizzarono positivamente come se fossi stato in presenza di
qualcosa di misterioso, per non dire di soprannaturale; tuttavia, in quel
momento, l'idea che questi disturbi fossero dei segnali controllati
intelligentemente non mi era ancora balenata nella mente.




I cambiamenti elettrici che avevo
notato stavano ripetendosi periodicamente e con così chiara indicazione di
numero e ordine che non erano assolutamente imputabili ad alcun fattore a me
noto. Ero abituato a disturbi elettrici come quelli prodotti dal Sole,
dall'Aurora Boreale e dalle vibrazioni della terra, e quindi ero sicuro che
quelle variazioni non erano dovute a nessuna di queste cause.




La natura dei miei esperimenti
precludeva la possibilità che i cambiamenti fossero prodotti da disturbi
atmosferici, come è stato asserito avventatamente da qualcuno. Fu proprio dopo
essermi reso conto di questo, che capii che probabilmente i disturbi che avevo
osservato erano dovuti a un controllo intelligente. Anche senza poter decifrare
il loro significato, era impossibile per me pensare ad essi come se fossero
stati completamente fortuiti.




Il sentimento che sta crescendo
in me continuamente è che io sia stato il primo a sentire il saluto di un
pianeta a un altro. C'era uno scopo preciso dietro a quei segnali elettrici.
"Decenni dopo, Tesla annunciò: "L'anno scorso ho dedicato molto del mio tempo a
perfezionare un nuovo apparato, molto piccolo e compatto, dal quale può essere
lanciata nello spazio interstellare a qualunque distanza e senza la minima
dispersione, energia in considerevole quantità".




("New York Time", domenica 11
luglio 1937)Tesla non rivelò mai pubblicamente alcun dettaglio tecnico della sua
nuova trasmittente, ma nel suo annuncio del 1937 rivelò una nuova formula che
dimostrava che: "L'energia cinetica e potenziale di un corpo è il risultato del
moto ed è determinata dal prodotto della sua massa con il quadrato della sua
velocità. Riducendo la massa, l'energia si riduce in ugual proporzione. Se fosse
ridotta a zero, l'energia sarebbe zero moltiplicato per qualunque
velocità."




("New York Sun", 12 luglio 1937
p. 6.)Nell'estate del 1997, dopo aver finito di leggere tutto il contenuto dei
quattro scatoloni, Alfrey era pronto ad analizzare i documenti salvati nel
computer, alquanto meravigliato dall'assenza di disegni e schemi. Non sapeva
ancora che Tesla non illustrava mai le sue idee, perché le sue invenzioni si
basavano unicamente su schemi mentali.




Alfrey s'era anche accorto che
nei diari di Tesla c'erano vari "buchi" di giorni, mesi e perfino anni, ragion
per cui cominciò a pensare che ci potessero essere degli altri diari in qualche
magazzino o soffitta dimenticata. Nel tentativo di ritrovarli, si mise a fare
ricerche in Internet, sperando di trovare qualche informazione in merito. Riuscì
invece ad attirare l'attenzione di qualcuno che preferiva che quei diari
sparissero per sempre...


Nel settembre del 1997, un giorno
in cui Alfrey era solo in casa, un certo Jay Kowski gli telefonò dicendogli
d'essere interessato ai diari di Tesla. Dopo qualche minuto di conversazione,
d'improvviso cadde la linea e contemporaneamente suonò il campanello di casa.
Mentre stava andando ad aprire la porta, Alfrey trovò tre uomini
nell'ingresso.Prima ancora che potesse aprir bocca, uno di loro gli disse: "La
porta era aperta John, spero che non le dispiaccia se siamo
entrati".




I tre, vestiti di nero e in modo
identico, sembravano dei M.I.B... e si capiva subito che non erano venuti
amichevolmente. L'uomo che gli aveva parlato chiamandolo per nome, continuò a
rivolgersi ad Alfrey in quel modo, come se l'avesse conosciuto personalmente.
Gli altri due, invece, rimasero vicino alla porta fissandolo per tutto il tempo
e non parlarono mai.La situazione, sempre più allarmante, culminò quando l'uomo
disse d'essere venuto per i diari e che avrebbe avuto guai seri se non glieli
avesse dati. In un primo momento Alfrey disse che non erano in vendita, ma
l'uomo gli rispose che sua moglie e i suoi figli sarebbero stati in serio
pericolo se non avesse collaborato.




Alfrey rimase allora impalato e
incapace di spiaccicare una parola, in preda al panico, fino al momento in cui
gli sconosciuti se ne andarono, improvvisamente...A quel punto, ripresosi in
parte dallo shock iniziale, si precipitò fuori di casa per richiamarli, ma di
loro e della loro auto non c'era più traccia. Allora corse di nuovo in casa e
chiuse a chiave tutte le porte. Poi andò nello studio dove teneva le quattro
scatole e il computer, ma le scatole, i documenti al loro interno e i
dischetti... erano spariti.




E come se ciò non bastasse, gli
intrusi avevano cancellato completamente l'hard disk del computer. Tutto il suo
lavoro su Nikola Tesla gli era stato tolto. Fortunatamente, grazie a tutte
quelle ore passate a leggere i diari di Tesla, Alfrey aveva memorizzato
abbastanza i loro contenuti, il che gli consentì una loro sommaria
ricostruzione, che fu documentata in un libro. Chissà! Forse quelle scatole non
erano le ultime e potrebbero essercene ancora una dozzina da qualche parte, in
attesa d'essere ritrovate; quelle che, secondo i giornali dell'epoca, il governo
americano non riuscì mai a trovare...Cosa potrebbero contenere?




Possiamo solo fare delle
speculazioni: forse custodiscono ancora la conoscenza proibita di civiltà
aliene...I diari scoperti da Alfrey rivelarono un lato sconosciuto di Tesla. Lo
scienziato, a quanto pare, aveva passato parecchi anni a decifrare i segnali
misteriosi sentiti la prima volta nel 1899 a Colorado Springs. Secondo Tesla,
sulla Terra vivono da millenni creature di un altro pianeta; infiltrate tra noi,
controllerebbero eventi e persone per guidare secondo un piano preciso
l'evoluzione dell'umanità. Si tratterebbe dei creatori della prima razza umana
sul nostro pianeta.




Forse Tesla era convinto di
questo dopo aver decifrato i messaggi alieni? In tal caso sarebbe spiegata la
sua ossessione di voler creare apparecchiature per far cessare la guerra e il
suo desiderio di far capire al mondo che l'umanità doveva restare unita contro
quelli che lui avvertiva, a torto o a ragione, come nemici: gli
extraterrestri.




Per fronteggiare questo pericolo,
parlò spesso del "Raggio della Morte" e delle "Torpedini senza ali", in grado di
volare senza propulsori; forse tra i primi accenni ai dischi volanti. Inutile
dirlo, fu screditato a priori e deriso. Tesla s'impegnò anche per creare energia
gratis da fonti alternative. S'era reso conto, con ogni probabilità, delle
future conseguenze derivate dal riscaldamento globale e dall'effetto
serra...




Le lettere che Tesla aveva
spedito ai suoi amici al governo, dove parlava delle sue preoccupazioni, furono
ignorate. Conosceva il più grande segreto del mondo, ma nessuno lo ascoltò. C'è
da chiedersi come mai sia stato scritto così poco sul fatto che Tesla era
convinto d'aver ascoltato dei segnali radio alieni...È possibile che la verità
sia stata tenuta segreta?

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