mercoledì 11 maggio 2011

Mi  tocchi con la sapienza antica di un bucato di cenere.  
  Del lino dolce che distendi sopra il cielo come vele.
E io che non so niente che ho appena quattro piume credo che lì sia il mondo
E mi batte così forte il cuore che tu l’ascolti con la punta dell’ala e poi sorridi.
 
Mi tocchi con la sapienza antica del pane.
Delle piccole mani dolci come nidi  che lo impastano lo fanno lievitare.
In un silenzio di celesta.
Di grani di rosario.
Io faccio il gioco dei colori e per farti arrabbiare dico che sei di un violetto sbiadito
Però lo so sei bianco.
Bianco come il latte.
Come un fiocco misterioso di cotone.
Poi somigli un po’ all’azzurro perché lo so che rubi pezzi di cielo perché tua madre
con la pazienza di una santa possa cucirti i calzoncini nuovi.
Tingerti i sandali consumati con l’occhio.
Io dal mio stelo di petali mi piego su di te e rido.
Un rosso di papaveri che ti lascia smarrito…
 
Mi tocchi con la sapienza antica del sale.
Delle vele che raccolgono il vento.
Il mare.
Mi porti il gioco dei gabbiani sul filo dell’acqua.
Il bianco degli ossi di seppia.
Segui il mio sonno come un attento guardiano perché lo sai che è l’orlo delle ciglia il mio confine.
Là dove sotto la palpebra il fondo di me comincia.
In una trina di sirene.
D’oro.
Di meduse bambine dolci come gocce d’acqua.
 
Mi tocchi con la sapienza antica dei lunghi corridoi dove i tuoi passi di zoccoli bianchi lasciano un filo di amorevoli cure.
Di  carezze non date.
Con la trama dolcissima di agonie misteriose distese tutte nel palmo della mano che tu conservi come pietre preziose.
Col sudore .
Col sangue.
Che nelle vene ha percorsi inesplicabili che tu non rinunci a seguire.
Come sono bianche le tue braccia Nausicaa…chissà se con la punta dell’ago troverei  il rosso
del sangue…
Io rido...No tu cerchi la via lattea e con la punta dell’ago sentiresti il respiro delle stelle.
Come è dolce il tuo cuore di gazzella….è il tuo cuore capisci….è il tuo cuore…
E lo dici con un tale sgomento.
E i tuoi occhi sono così liquidi e fondi che ci potrei annegare.
Ma mi scivolano sul palmo della mano come lacrime…

Ecco….raccolgo il tuo cuore.

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