mercoledì 15 giugno 2011

Van Gogh



Vincent Van Gogh era figlio di un pastore protestante perennemente oppresso dalle
preoccupazioni di famiglia.Fin da ragazzo l'artista manifestò inclinazioni
inquiete e tormentate.La sua breve vita (morì a 37 anni) fu un continuo
alternarsi di grandi entusiasmi e forti depressioni.


L' inizio della sua formazione artistica risale al 1869 ,presso la casa
d'arte Goupil a L'Aia.A Londra si innamora perdutamente della figlia della sua
padrona di casa,ma si tratta di un amore non corrisposto.Lei era già
segretamente fidanzata e lo respinse più volte.Il fratello Théo e i famigliari
restarono fortemente colpiti dal senso di tristezza e dalle turbolenze
psichiche di Vincent dovute alla delusione d'amore. Quel tipo di sofferenza
esaltò il suo sentimento religioso. Tuttavia continuò gli studi d'arte,questa
volta a Parigi.Entrò nella galleria Goupil.Svolse una vita solitaria, frequentò
i musei, studiò Corot,Ruysdael,Millet, ma non ebbe alcunn contatto con i
giovani impressionisti.Presto si dimise dalla galleria probabilmente perchè
ossessionato da una vocazione religiosa.Il fratello Théo cercò di convincerlo
ad occuparsi solo di pittura,ma Vincent preferì tornare a Londra, dove
frequentò un pastore-predicatore. Da lì a poco anche Van Gogh, proprio perchè
venuto a contatto con derelitti della società e con i luoghi della
miseria,decise di farsi pastore. Tornò dai suoi a Etten ed iniziò gli studi di
teologia, ma lo scarso fervore evangelico lo spinse ad interrompere gli studi
per darsi alla predicazione presso i minatori del Borinage,gente con la quale
condivise la loro misera esistenza.Ma non ne trasse che delusione ed
insuccessi, così decise di abbandonare la predicazione ,che perchè in quel
periodo si rifece viva imperiosamente la sua vocazione artistica,ma questa
volta doveva consumarvi l'intera esistenza.


Realizzò un grandissimo numero di disegni ,e dipinse alcune tele senza
abbellimenti:rozze figure pesantemente modellate,da aspetti cupi ancora
ispirati dai suoi intenti umanitari e caratterizzati da una matrice
compassionevole: vecchi,uomini e donne,contadini,pescatori,mendicanti.Opere
come i "Mangiatori di patate" realizzate con una stesura pittorica
piatta e spessa,senza squilli di colore,ma solo tonalità oscure e profonde,che
ancora non manifestano apertamente il percorso della sua geniale e innovativa
ricerca artistica.


Nell'estate del i881 Vincent vive un'altro amore infelice:s'innamora di una
sua giovane cugina rimasta vedova con un bambino.La donna si trovava in visita
dai genitori di Van Gogh.Vincent le chiese di sposarla,ma lei lo respinse.


Nel novembre del 1885 Van Gogh tornò a studiare all'accademia di Anversa.In
quel periodo si entusasmò delle stampe giapponesi.Successivamente il fratello
Théo,che sin dagli inizi aveva compreso il grande talento di Vincent e che lo
sostenne fino all'ultimo, gli chiese di andare a Parigi, allora capitale
indiscussa dell'arte, dove sarebbe stato facile avere contatti con importanti
artisti delle avanguardie.


Così a Parigi, Van Gogh conobbe Bernard,Toulouse Lautrec,Pisarrò, il
giovane Seurat e soprattutto Gauguin. Ben presto l'arte di Van Gogh subì un
mutamento profondo: i colori della sua tavolozza si schiarirono con una gamma
cromatica vicina a quella degli impresionisti,ma anzichè adottare una stesura "a
virgola" tipica degli impressionisti,l'artista preferì una tecnica a
colpetti di pennellate di un certo spessore,interrotte e punteggiate, vicine
piuttosto alla maniera di Seurat e dei neo impressionisti.Da lì a poco la
ricerca artistica di Van Gogh si spinse impetuosamente in avanti, svolgendosi
in tappe rapidissime,quasi verso soluzioni estreme. Si può dire che già dalle
opere parigine del 1887 sono caratterizzate da una cromia accesa e da un
impasto notevolmente accentuato e si tratta di connotazioni stlistiche che
anticipano e fondano la ricerca espressionista. Ma la sua vena artistica più
personale ed estrema raggiunge l'apice durante il soggiorno ad Arles (febbraio
1888 - maggio 1889), il periodo del sodalizio con Gauguin , vissuto con una
grande tensione interiore per certi versi anche drammatica più che altro per i
suoi disordini mentali.


In questo ultimo e risolutivo periodo Van Gogh, sebbene si ritrovi
fisicamente stremato per le suo condizioni mentali, continua a lavorare con
dedizione totale,incessantemente ,dipingendo un elevato numero di tele.Si
tratta di una produzione che raggiunse risultati differenti rispetto al
percorso dell'impressionismo, ma anche dalla linea di Cézanne e dello stesso
Gauguin. L'artista si mantiene rigorosamente allo schema evidente delle cose
per trasportarle direttamente sulla tela con una esatazione sia cromatica sia
in relazione alla componente materica.


Ma proprio ad Arles, durante il soggiorno di Gauguin ,da lui stesso
invitato, scoppiò una crisi e durante una lite tentò di uccidere Gauguin.Poi si
recide un orecchio e lo invia per dono ad una prostituta del paese.


Nel 1889 Van Gogh fu ricoverato nella casa di cura di Saint-Rémy , dove
trascorse un anno caratterizzato da periodi tranquilli e forti crisi
depressive, che tuttavia non gli impedivano di continuare a dipingere senza
sosta. Tra le molte opere dipinse "Cipressi" , "Campo di grano
con cipressi" ,"Paesaggio con burrone" .


L'unico riconoscimento artistico gli arrivò nel 1890 solo tramite un
articolo apparso sulla rivista Mercure de France , nel quale venne fatta
un'analisi accurata della sua opera con palesi apprezzamenti.


Nel maggio di quello stesso anno le condizioni di salute dell'artista
risultarono notevolmente migliorate.Così , dopo una breve sosta a Parigi, Van
Gogh si stabilisce ad Auvers-sur Oise, dove potè muoversi liberamente,ma sempre
controllato dal dottor Gaschet. Le ultime opere dell'artista sono
caratterizzate da una notevole limpidezza cromatica ma da stesure vorticose e
unitarie. (La chiesa di Auvers,Paesaggio con carro, Campo di grano con corvi).


In quei giorni girava tra i campi senza la sua attrezzatura da pittore,ma
con una rivoltella per sparare ai corvi.Nell'ultima lettera inviata al fratello
Théo manifestò le sue sensazioni sulla inutilità della vita.


Il 27 luglio di quell'anno, ebbe nuovamente una crisi e si suicidò
sparandosi al petto.Il proiettile non colpì il cuore,così Van Gogh ebbe la
forza di ripercorrere il tragitto fino alla sua camera.Soltanto la sera i
coniugi Ravoux , insospettiti dalla sua assenza, salirono in camera e
scoprirono tutto.Chiamarono il dottor Gachet il quale dopo aver ritenuto
impossibile estrarre la pallottola contattò il fratello Théo.L'indomani Théo
trovò Vincent disteso sul letto,come se nulla fosse,che fumava la pipa.I due
parlarono per tutto il giorno.Théo si stese sul letto accanto a Vincent,che
morì alcune ore dopo.

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